160 anni

cinema teatro grifeo

Corso Paolo Agliata, 108, 90027 Petralia Sottana

Programma

24 novembre

Robe dell’altro mondo

Carrozzeria Orfeo
Drammaturgia Gabriele Di Luca
con Federico Bassi, Sebastiano Bronzato, Massimiliano Setti, Giacomo Trivellini
Regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti

 

Lo spettacolo originale si sviluppa intorno al tema delle Paure Metropolitane, ovvero l’insieme delle fobie e delle tensioni sociali che innegabilmente caratterizzano e condizionano la nostra quotidianità. Pregiudizio, intolleranza, sospetto, insicurezza, solitudine, censura e terrorismo ideologico come elementi che costantemente influenzano un tessuto sociale sempre più fragile e disarmato. Ed ecco la storia: in un mondo incrinato da una profonda crisi economica, sociale e umana, dove ogni via d’uscita sembra ormai perduta, l’unica speranza di salvezza sembra essere rappresentata dagli Alieni, da qualche tempo scesi sulla terra per aiutarci a risolvere i nostri problemi più gravi. Inizialmente percepiti come un miracolo, vengono quasi immediatamente demonizzati, strumentalizzati e, infine, perseguitati, da chi detiene il potere ed è privo di qualsivoglia interesse al cambiamento. I notiziari in sottofondo accompagnano la trama raccontando le contraddizioni e le distorsioni del nostro tempo, specchio di una società ridicola e invasiva, nella quale il fatto diventa notizia, la notizia pettegolezzo, il pettegolezzo verità.

18 Dicembre

Odisseo Superstar

Collettivo V.A.N.
con Andrea di Falco, Gabriele Manfredi, Andrea Pacelli, Gabriele Rametta, Pierantonio Savo Valenteregia Collettivo V.A.N

 

Dopo il successo di “2021: Odissea nello spiazzo”, il Collettivo V.A.N. ricomincia la sua indagine sul mito di Omero seguendo la vita di Ulisse. L’eroe omerico diventerà il punto di vista privilegiato per raccontare, in modo ironico, scanzonato e poetico diverse storie della mitologia che lo vedono protagonista. La storia di Ulisse, fino a diventare Odisseo, dopo il suo grande viaggio, verrà raccontata da dei Musi. Ogni suo gesto lo porterà ineluttabilmente a diventare chi è, in un meccanismo comico incalzante accompagnato dai personaggi più bizzarri della mitologia.

03 gennaio

Tre sull’Altalena

Teatro della Rabba
Libero adattamento da L. Munari
Con Antonio Occorso, Samuele Sciacca, Natale Moncada, Enrica Magro

Permesso? È permesso?” È questo l’ingresso sull’altalena degli eventi che porterà tre personaggi a incontrarsi e scontrarsi sul perché, come, quando, chi, cosa li abbia spinti lì, senza apparente via di uscita. Un incontro con l’altro, ancor prima che con se stessi, che metterà in discussione dogmi, strutture di pensiero in un’accesa e quanto mai animata bagarre tricotomica, intrisa di profonda e genuina umanità. Declinazioni dell’essere si susseguono con una reductio ad unum che rende tutti uguali, di fronte a un ospite inatteso e al contempo temuto, ma in grado – forse – di mettere in riga anche i più indisciplinati esponenti del genere umano.

 

17 gennaio

Rêver

Compagnia Décalè
di e con Giorgio Cannata, Noemi Quattrocchi, Andrea Saitta
scene costumi e bestiario Alessandra Bruno
luci  Fiorenza Dado
ricerca musicale Andrea Saitta
RegiaAndrea Saitta

 

Quanto un sogno può essere reale? E quanto invece la realtà può avvicinarsi a un sogno? Rêver indaga questo sottile confine che c’è tra il concreto e l’onirico, uno spettacolo metafisico che conduce lo spettatore in mondo surreale dove tutto può accadere. Tre sono i personaggi che fin dalla prima scena ci mostrano la loro condizione di “dormienti”, come se vivessero in una fase Rem perenne che li porta ad affrontare le loro paure, le loro insicurezze e che mette in mostra la loro fragilità.

07 febbraio

Riccardo III. Il potere a pezzi

Compagnia I Trovatori
da W. Shakespeare
drammaturgia Giuseppe Vignieri 
con Sepillo da Ypsigro e Netroio da Creta
musiche Giuseppe Aiosi 
regia Giuseppe Vignieri

 

Il giullare Sepillo da Ypsigro, ispirandosi alla tragedia di W. Shakespeare Riccardo III, ci racconta, con ilarità e ironia, quanto la brama di potere logora l’uomo e lo riduce in pezzi. Il menestrello Netroio da Creta accompagna il giullare in questo viaggio, creando sonorità inusuali con i suoi strumenti medievali. Con una semplice cassa ed il tipico gioco teatrale del saltimbanco, Sepillo e Netroio mettono in scena la vita di un uomo. Un uomo che brama il potere, che farebbe qualsiasi cosa pur di ottenere il trono destinato al fratello maggiore un uomo mai sazio, divorato, giorno dopo giorno, dalla sua avidità. 

 

14 febbraio

Polifemo Innamorato

La casa degli Spiriti AP
dall’idillio di Teocrito e dalle Metamorfosi di Ovidio
di e con  Giovanni Calcagno
musiche, canti e paesaggi sonori Puccio Castrogiovanni
danza a cura di Vanessa Lisi e Marco Di Dato
occhio esterno e costumi Alessandra Pescetta
marionette corporee Bianca Bonaconza

 

Polifemo innamorato è la storia dell’impossibile amore tra Polifemo e Galatea. Questa vicenda mitica è vissuta dai personaggi protagonisti che rivivono nei corpi delle marionette corporee di Blanca Bonaconza animate da Giovanni Calcagno che condivide con Alessandra Pescetta la scrittura scenica dello spettacolo. La narrazione si intreccia con l’azione danzata delle grandi marionette corporee e dei due giovani danzatori e con la musiche, i canti e i paesaggi sonori di Puccio Castrogiovanni diventa rito arcaico.  

 

28 febbraio

Masquerade MASK

Fraternal Compagnia APS
drammaturgia e regia Massimo Macchiavelli, Luca Comastri

 

Lo spettacolo è un tributo a tutti i personaggi della cultura tradizionale teatrale italiana: dal vecchio mercante veneziano Pantaleone, ai servitori, dal Dottore ai Capitani, nobili e amanti. I personaggi con i loro scherzi e le loro battute affrontano temi sociali fondamentali: il potere dell’amore, l’amore per il potere, la fame e la miseria dei meno fortunati e la magia, che è essenziale per cambiare in meglio le loro vite.

14 marzo

La mite

Teras Teatro
da un romanzo di Dostoevskij
drammaturgia Valeria La Bua 
con Giovanni Arezzo e Alessandra Pandolfini
regia Valeria La Bua e Davide A. Toscano 

 

“La Mite” è un racconto affascinante, a tratti morboso e oscuro, senza pietà, avvolto da un nichilismo tragico. La profonda conoscenza dell’umano di Dostoevskij lo fa parlare direttamente a noi, alle zone più recondite del nostro animo, disvelandoci, con conoscenza chirurgica, i rapporti di potere che si possono celare dietro una relazione amorosa. Lo fa attraverso un protagonista che ha perso il suo posto nel mondo; un uomo del sottosuolo in cerca di vendetta nei confronti della società. Lo fa attraverso una donna che lui ha scelto, appositamente giovane e ingenua, per essere totalmente sua. Questi due personaggi, marito e moglie, uomo e donna, si fronteggiano come duellanti: costretti a combattere tra di loro, ma “umani troppo umani” in cerca di salvezza o, forse, soltanto amore.

 

28 marzo

LA GRANDE MENZOGNA

Nutrimenti Terrestri
drammaturgia e regia Claudio Fava 
con David Coco 

 

La “grande menzogna” è il furto di verità che il paese ha subito sulla morte di Paolo Borsellino, ridotta ormai a un garbuglio di menzogne, finti testimoni, amnesie, sorrisi furbi, processi viziati, infiniti silenzi e sfacciate, sfacciatissime menzogne. Il testo non porta in scena la narrazione minuziosa del depistaggio, perché non vuole essere un’operazione di teatro pedagogico della memoria: è anzitutto un’invettiva. E protagonista ne è lui, Borsellino: raccontato non più – come cento volte si è fatto – nell’agonia e nella morte, ma nella condizione risolta di chi non c’è più. 

05 aprile

Il rasoio di Occam

Compagnia Clan degli Attori
di Giusi Arimatea e G.M. Currò
con Alessio Bonaffini, Tino Calabrò e Mauro Failla
voci Antonio Alveario, Ivan Giambirtone e Elisabeth Agrillo
scenografie e scenotecnica Franco Currò; audio e suoni Carmelo Galletta; costumi Liliana Pispisa
aiuto regia Giusi Arimatea
regia Giovanni Maria Currò

 

Il 9 maggio 1978 svela il cadavere di Aldo Moro in via Caetani, nella Renault 4 rossa che diventò il simbolo degli anni di piombo. Una morte eccellente che catalizza l’attenzione dell’Italia intera. Grazie alla radio la cronaca nazionale irrompe in un tipico salone da barba del Sud, dove la grande storia per qualche ora si mescola a quella infinitamente piccola di tre uomini alle prese con una quotidianità all’apparenza tranquilla e acque interiori sempre sul punto di travolgerli. Tra le note delle ultime hit del momento, contraltare alle disarmonie dell’esistenza, inconsapevolmente ci si dimena tra ciò che sembra e ciò che realmente è.

11 aprile

M’ama, non m’ama!

OfficineTeatrali quintArmata/Casa Teatro
di Delia Oddo
con Santi Cicardo e Delia Oddo 
musiche e ambienti video Leonardo Bruno
regia Santi Cicardo

 

Un tavolino con sopra quattro statuine, due tazze e una teiera; una sedia; un quadretto votivo con la Madonna; due vasi di fiori. Tutto in un punto della stanza preciso e ben specifico, che non può cambiare, non deve cambiare, altrimenti il racconto non può andare avanti. Così deve restare: dentro i confini. Vera ha imparato solo questo modo di vivere. Dentro i questi confini. Costretta nel suo corpo di donna storpia ma non ancora capace di liberarsi della bambina che è stata. Additata, abusata e prigioniera.

26 aprile

Sciara. Prima c’agghiorna.

I Musicanti
di e con Luana Rondinelli 
Scenografie Sara Cuttone MUSICHE ESEGUITE DA:
I Musicanti di Gregorio Caimi Dario Li Voti 
Regia Giovanni Carta

 

“Sciara – Prima c’agghiorna” è la storia di “Mamma Carnevale”, la prima donna che ebbe il coraggio di denunciare apertamente la mafia. La piccola e forte contadina dei Nebrodi, donna anticonvenzionale, nonostante non avesse studiato, si oppose fermamente agli stereotipi femminili del suo tempo e fu paladina della lotta alla mafia già nel secondo dopoguerra. Poverissima, separatasi dal marito, con il figlio ancora in fasce, si trasferisce a Sciara e, nel tentativo di dare un futuro migliore a suo figlio, sceglie il duro lavoro nei campi, accanto agli uomini, senza mai rinunciare anche ai lavori più pesanti: uno scandalo per una società che relegava le donne tra le mura domestiche

Rassegna stampa

Comune di Petralia Sottana